Il trattamento della CMI. Parlano gli specialisti
di Francesca Conti
Il 18 giugno al Meyer Health Campus di Firenze si è tenuta la prima edizione del Corso sul trattamento della Cardiomiopatia Ipertrofica Ostruttiva: focus su cardiochirurgia e terapia medica, organizzato dai Prof. Franco Cecchi, Iacopo Olivotto, Pierluigi Stefàno, Paolo Ferrazzi, e patrocinato da AICARM. Il corso, molto partecipato, ha visto la presenza dei principali esperti italiani di cardiomiopatie.
Abbiamo parlato con alcuni degli esperti presenti come il Pierluigi Stefàno, Direttore della Cardiochirugia di Careggi, Iacopo Olivotto, responsabile del Centro interaziendale per la ricerca ed il trattamento delle Cardiomiopatie AOU Careggi e Meyer, e Paolo Ferrazzi, Direttore del Centro per la Cardiomiopatia Ipertrofica e Cardiopatie Valvolari presso il Policlinico di Monza. Tutti hanno sottolineato il ruolo fondamentale di AICARM per l’azione di divulgazione e supporto ai pazienti con cardiomiopatie e per la capacità di riunire tutti gli esperti del settore ribadendo la centralità delle persone, dei pazienti e delle loro famiglie.
Paolo Ferrazzi ha ribadito l’importanza della cardiochirurgia. Ricordando anche i primi trapianti effettuati –Ferrazzi ha eseguito il terzo trapianto in Italia ed oltre 10.000 interventi cardiochirurgici, di cui oltre 500 nei pazienti con Cardiomiopatia ipertrofica (CMI) ostruttiva – ha sottolineato come l’intervento chirurgico di miectomia e plastica mitralica consente di migliorare notevolmente i sintomi. E’ un risultato importante, soprattutto per i giovani pazienti, che possono vivere una vita praticamente “normale”, anche se devono comunque sottoporsi a controlli periodici. ‘Tutto questo’ ha affermato Ferrazzi ‘è stato possibile grazie alla continua ricerca e studio, al miglioramento della tecnica chirurgica, che deve sempre essere adattata alle anomalie individuate nel singolo paziente. Dobbiamo continuare in questa direzione ‘ ha proseguito ‘e farci influenzare il meno possibile dalle logiche economiche, di cui per forza dobbiamo tenere conto, ma continuando a lavorare nell’interesse del paziente’.
Anche Pierluigi Stefàno si è soffermato sul trattamento chirurgico della CMI, su come, negli ultimi anni, gli interventi hanno compiuto significativi passi avanti verso tecniche mini-invasive. Queste metodologie non si limitano a ridurre la dimensione delle incisioni chirurgiche, ma mirano anche a diminuire l’impatto complessivo del trauma chirurgico, in modo da consentire una ripresa più rapida dopo l’intervento, con benefici evidenti sia per i giovani che per gli anziani. Se per i pazienti più giovani la ripresa tempestiva è cruciale per il ritorno alle attività lavorative e fisiche, per gli anziani la riduzione del trauma chirurgico offre un vantaggio enorme, permettendo di recuperare più velocemente e ritornare alla loro vita quotidiana.
Per Stefàno: ‘L’obiettivo principale è garantire il miglior trattamento possibile, risolvere l’ostruzione intraventricolare e assicurare un’eccellente qualità di vita post-operatoria. La diminuzione del trauma chirurgico è fondamentale per una ripresa veloce e meno dolorosa, riducendo la paura legata agli interventi tradizionali con l’apertura dello sterno. È essenziale’ ha proseguito ‘informare adeguatamente i pazienti, alleviare le loro preoccupazioni riguardo la chirurgia tradizionale e promuovere la consapevolezza sui benefici delle tecniche mini-invasive. L’informazione chiara e precisa può infatti favorire l’accettazione dell’intervento quando necessario, ed assicurare ai pazienti non solo una riduzione del trauma, ma anche la possibilità di una vita normale dopo l’operazione.’
Infine Iacopo Olivotto si è concentrato sull’importanza dei centri specializzati nella diagnosi e cura delle cardiomiopatie.
‘Nel corso della giornata’ ha affermato ‘è emersa la necessità di identificare i centri specializzati in grado di offrire il miglior supporto ai pazienti affetti da CMI e dalle altre cardiomiopatie. Questi centri devono essere capaci di fornire una gamma completa di opzioni terapeutiche, costituendo veri e propri “Heart team” cioè gruppi multidisciplinari con specifica esperienza. Questi possono valutare caso per caso e determinare la soluzione più appropriata per ogni paziente, senza essere limitati dalla disponibilità di una sola opzione terapeutica. In Italia esistono già tali centri d’eccellenza, caratterizzati da esperti di altissimo livello e vere e proprie punte di diamante nel campo della cardiologia. La presenza di questi specialisti è distribuita sul territorio nazionale, e garantisce una buona copertura’.
‘Proprio in quest’ottica’ ha concluso’ è stata decisa l’istituzione di un registro delle terapie innovative per la CMI, coordinato dal sottoscritto presso l’Università di Firenze. Questo registro rappresenta uno strumento fondamentale per raccogliere dati, migliorare ulteriormente le strategie terapeutiche, contribuire a ottimizzare la cura e la qualità di vita dei pazienti affetti da questa patologia.
Interviste ai Direttori del corso
Di seguito gli interventi relativi al Corso sul trattamento della Cardiomiopatia Ipertrofica Ostruttiva: focus su cardiochirurgia e terapia medica: Prof. Franco Cecchi – Presidente AICARM, Prof. Iacopo Olivotto, Prof. Pierluigi Stefàno, Prof. Paolo Ferrazzi.
Prof. Dr Iacopo Olivotto
Prof. Dr Pierluigi Stefano
Prof. Dr Paolo Ferrazzi intervistato dal Presidente di AICARM APS