di Laura D’Ettole
Una giusta alimentazione consente di contenere i sintomi spesso lamentati dai pazienti con Cardiomiopatia e condurre una vita serena. Il mondo scientifico è da tempo concorde sul grande potenziale di un’alimentazione corretta e della sua benefica influenza sulla salute, ma quali sono le regole da seguire per un paziente affetto da Cardiomiopatia? Queste linee guida sono tratte dall’ultima versione pubblicata in America.
Partiamo dall’indice di massa corporea (Imc). Bisogna guardarsi allo specchio e prendere qualche misura. Questo indicatore consiste in un semplice calcolo che ciascuno di noi può fare, (https://www.salute.gov.it/portale/nutrizione) basta dividere il proprio peso per la statura elevata al quadrato Il numero che si ottiene è appunto l’Imc. Nella tabella possiamo vedere i risultati di questa semplice operazione. Un indice contenuto nell’intervallo fra 18,5 e 24,9 ci dice che siamo normopeso, in buona forma fisica e che abbiamo un basso fattore di rischio relativo a varie patologie. Però non finisce qui, perché dobbiamo monitorare anche le nostre linee corporee e misurare in particolare il punto debole di tutti, la circonferenza vita, dove si accumulano i grassi che aumentano il rischio di malattia cardiovascolare e ictus.
Per una donna il punto vita stabilito (misurato appena sopra l’ombelico) non deve superare gli 88 cm, per un uomo 102. Entrambi questi valori (Imc e circonferenza vita) consentono “un’autodiagnosi” e ci dicono cosa fare, ossia se proseguire con quanto fatto finora, aggiustando alcune cose, oppure correre subito ai ripari per ripristinare parametri accettabili magari con l’aiuto di un nutrizionista.
Prima di passare alla dieta consigliata occorre soffermarsi anche sul proprio stile di vita: attivo o eccessivamente pigro? E’ assolutamente necessario svolgere con continuità un’attività fisica misurata all’età anagrafica e alle limitazioni che derivano dalla cardiopatia, secondo quanto consigliato proprio medico. Ed è molto importante idratare l’organismo, ossia bere acqua assecondando le variazioni climatiche. Ovviamente quando la temperatura cresce bisogna bere sempre di più. L’acqua elimina le tossine, depura l’organismo, ma aiuta anche la pressione sanguigna e la respirazione. Portare con sé una borraccia d’acqua durante la giornata è una buona abitudine che ormai seguono in tanti.
Veniamo adesso alla dieta vera e propria. La fase di acquisto degli alimenti è un punto di partenza essenziale perché qui si concentra la consapevolezza dell’importanza della selezione e della scelta del cibo. Nel supermercato, croce e delizia di ogni consumatore, ci sono reparti in cui soffermarsi a lungo e altri da evitare decisamente. E’ necessario stabilire anzitutto il “peso” da attribuire ai tre pasti principali. Prima prescrizione: prediligere colazione e pranzo e “alleggerire” il più possibile la cena. Se a metà giornata si sente la necessità di una leggera merenda, evitare assolutamente snack, stuzzichini, patatine e cose del genere.
Gli alimenti da inserire preferibilmente nella dieta, come indicato in tabella, sono: pane e pasta, frutta e verdura, legumi, carne magra, pesce, olio d’oliva (da usare con parsimonia), e anche frutta secca. Eliminare: burro, margarina, lardo, strutto, cibi precotti o preparati, sale. Ridurre al minimo: bevande zuccherate, alcolici, dolci, salumi, formaggi stagionati, alimenti salati (pizza compresa), olio di palma.
Ecco adesso, a grandi linee, la composizione di una corretta alimentazione per il paziente affetto da Cardiomiopatia. Pane e pasta sono cibi che devono essere preferiti da giovani e adulti con un’intensa attività fisica. Questi stessi alimenti, al contrario devono essere ridotti o aboliti da coloro che hanno uno stile di vita molto meno attivo, così come da soggetti in sovrappeso o obesi. Occorre poi mangiare con regolarità minestre di verdura e legumi. E cosa ne è di olio extravergine d’oliva e vino, così tipici della dieta mediterranea? Abolirli no, ma devono essere usati con assoluta moderazione.