Sentiamo spesso affermazioni diverse su cosa i pazienti con cardiomiopatia (o i pazienti cardiopatici in generale) dovrebbero o non dovrebbero fare, mangiare o bere. Tutto ciò diventa più importante in questo periodo dell’anno, dove è più freddo, ci si ritrova con i nostri cari e si condividono lauti pasti in allegria. È un argomento ampio e, per molte di queste questioni, la scienza non ha risposte semplici – almeno per ora. Tuttavia, ci sono alcune risposte e cercheremo di sfatare dei miti dandovi consigli semplici ed utili su tre cose che molte persone amano (e che altre evitano del tutto): vino, cioccolato, caffè ma anche come comportarsi di fronte al freddo che arriva.
Il Prof. Thomas Lüscher è un cardiologo assai conosciuto che lavora tra Londra e Zurigo. È stato redattore dell’European Heart Journal per oltre 10 anni. Lui e i suoi collaboratori hanno analizzato questo argomento (1) esaminando oltre 3200 articoli di ricerca pubblicati sugli effetti di vino, cioccolato e caffè sul cuore. Le loro conclusioni riguardano il cuore in generale e non sono specifiche per pazienti con cardiomiopatia, ma sono valide e applicabili anche ai cuori un po’ particolari dei nostri pazienti. Andiamo a discuterne uno per uno…
ALCOOL
È ben noto che bere bevande contenenti alcool non fa bene al cuore. Tende ad aumentare la pressione sanguigna. Rende più probabili le palpitazioni e le aritmie, in particolare la fibrillazione atriale. Favorisce l’aumento di peso. E chi più ne ha più ne metta…
Alcuni anni fa, uno studio influente (2)sembrava mostrare che fino a 4 o 5 bicchieri di superalcolici alla settimana avessero un piccolo effetto protettivo contro ictus e infarto. Studi più attenti (3), che hanno controllato i fattori genetici, hanno concluso che non vi è alcun effetto protettivo e che un uso eccessivo di bevande alcooliche può aumentare il rischio di fibrillazione atriale e scompenso cardiaco. In più, l’effetto che chiamiamo di vasodilatazione di questa sostanza, ovvero il rilassamento delle arterie del corpo con conseguente domanda di maggior lavoro da parte del cuore, può essere particolarmente deleterio nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica, ahimè favorendo in maniera importante l’ostruzione all’uscita del sangue dal ventricolo sinistro. Inoltre l’alcool ha un effetto depressivo sulla forza contrattile del cuore e questo può accentuare la già ridotta funzione del ventricolo sinistro nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa. Conclusione di Lüscher è quindi: “Il vino è davvero una gioia, ma al massimo neutrale se consumato con moderazione ed in particolari situazioni, come la cardiomiopatia ipertrofica, mentre è da consumarsi a piccolissime dosi (uno-due bicchieri al giorno), a patto che si beva regolarmente anche almeno 1 litro e mezzo di acqua al dì, per consentire una buona idratazione..” Da evitare poi, l’uso massivo di vino o superalcoolici occasionalmente , ad esempio il fine settimana (chiamato “binge drinking”), un’abitudine rara in Italia negli adulti, ma frequente negli adolescenti.
CIOCCOLATO
La ricerca mostra che il cioccolato fondente e amaro ha un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare. È importante notare che altri tipi di cioccolato – soprattutto quello al latte – non hanno questo effetto. Inoltre, il cioccolato al latte contiene molte calorie per l’elevato contenuto in grassi e zuccheri. Anche qui, il collega Lüscher sintetizza: “Il cioccolato è una gioia per il nostro sistema cardiovascolare, se consumato nella sua forma fondente e amara. Ricordiamoci che se consumato in abbondanza contribuisce a prendere peso e far accumulare grassi nelle nostre arterie”
CAFFÈ
Il caffè contiene stimolanti, per cui si sente spesso dire che i pazienti cardiopatici dovrebbero evitarlo. La ricerca, tuttavia, non supporta questa affermazione in generale. Chi beve regolarmente caffè ha una risposta molto ridotta agli stimolanti. Chi consuma fino a 4 tazze al giorno ha un rischio ridotto di insufficienza cardiaca rispetto alla popolazione generale. Inoltre, il caffè ha un effetto protettivo contro il diabete di tipo II e contro la mortalità da molte cause (escluse quelle tumorali). Anche qui un appello alla moderazione di Lüscher, che ci ricorda: “Il cafè ci sveglia, ma meno se lo si beve regolarmente, e a un dosaggio fino a 4 tazze al giorno potrebbe persino essere protettivo. Chi esagera allora, può andare incontro ai suoi effetti deleteri, ovvero palpitazioni ed insonnia.”
IL FREDDO
Il freddo, il vento e il tempo umido possono sottrarre calore al corpo. Quando fa freddo, i vasi sanguigni nella pelle, nelle dita e nei piedi si restringono, così si perde meno calore. Questo restringimento (chiamato “vasocostrizione”) provoca un aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, un maggiore sforzo del cuore per pompare il sangue in tutto il corpo. Questa è una normale risposta al freddo. Tuttavia, lo sforzo aggiuntivo può essere più difficile per le persone con una malattia cardiaca, specialmente durante l’esercizio fisico.
E allora cosa fare ? Non uscire durante l’inverno ? Chiaramente si può e si deve continuare ad uscire quando fa freddo, ma è importante vestirti adeguatamente e cercare di restare asciutti. Indossare più strati di vestiti, oltre a un cappello, guanti e una sciarpa ed essere preparati, ad esempio portando un impermeabile e un ombrello, aiuterà a gestire il freddo e il maltempo. Inoltre, se si hanno importanti problemi cardiaci o respiratori, l’aria fredda può rendere più difficile respirare. È meglio quindi evitare di fare sforzi all’aperto nei giorni particolarmente freddi. Ci sono molte attività ed esercizi che si possono fare al chiuso per migliorare l’umore e mantenere il cuore in salute. Alcuni consigli pratici e di buon senso potrebbero essere (4):
- Mantenere la stanza in cui si trascorre la maggior parte del tempo a una temperatura di almeno 18°C.
- Vestirsi a strati con calze, maglioni e coperte. Indossare tanti strati sottili anziché uno spesso: questo intrappolerà il calore manterrà più caldo. Una borsa dell’acqua calda o una coperta elettrica possono aiutare a stare caldo durante la notte.
- Durante il freddo intenso o quando si esce, vestiti a strati e indossare cappello, sciarpa e guanti può aiutare a mantenere caldo il corpo.
- Ricordarsi di muoversi anche al chiuso per scaldarsi e stimolare il sistema immunitario.
- Mangiare pasti caldi e bere bevande sane per dare al corpo l’energia di cui ha bisogno per mantenersi caldo. Una zuppa di verdure fatta in casa può essere sana e saziante.
CONSIGLI FINALI
Ovviamente, se il vostro medico vi consiglia di evitare caffè o cioccolato fondente e amaro, è necessario seguire le sue indicazioni perché questi sono consigli generali, ben diversi rispetto alla cura personalizzata che i medici vi propongono. Se non piacciono (o non piace il modo di come reagiamo ad essi), evitateli pure! Ma non ci sono evidenze che i pazienti cardiopatici in generale debbano evitarli e potrebbero persino essere benefici. Quel bicchiere di vino? Non ci sono prove che sia protettivo e sappiamo che l’alcol può causarci problemi. Sta a ciascuno di noi scegliere, capire in base alla propria patologia, ma se si decide di bere, è fondamentale non esagerare ed idratarsi bene ! In altre parole, tutti i pazienti con cardiomiopatia possono e devono passare delle feste in totale serenità godendosi a pieno ciascun momento, ricordiamoci solamente di seguire qualche regola e soprattutto di rispettare la ‘giusta misura’.
Per approfondire l’argomento, si possono consultare gli articoli scientifici citati:
- Lüscher, T. F. 2001. Wine, chocolate, and coffee: forbidden joys? European Heart Journal 42: 4520-4522.
- Leong, D. P., A. Smyth, K. K. Teo, M. McKee, S. Rangarajan, P. Pais, L. Liu, S. S. Anand, and S. Yusuf. 2014. Patterns of alcohol consumption and myocardial infarction risk: observations from 52 countries in the INTERHEART case-control study. Circulation130: 390–398.
- Millwood, I. Y., R. G. Walters, X. W. Mei, Y. Guo, L. Yang, Z. Bian, D. A. Bennett, Y. Chen, C. . Dong, R. Hu, G. Zhou, B. Yu, W. Jia, S. Parish, R. Clarke, G. Davey Smith, R. Collins, M. V. Holmes, L. Li, R. Peto, and Z. Chen. 2019. Conventional and genetic evidence on alcohol and vascular disease aetiology: a prospective study of 500000 men and women in China. Lancet 393: 1831–1842.
- https://www.heart.org/en/health-topics/consumer-healthcare/what-is-cardiovascular-disease/cold-weather-and-cardiovascular-disease
*Niccolò Maurizi, autore della nuova rubrica di AICARM News, attualmente è responsabile dell’ambulatorio Cardiomiopatie presso il CHUV di Losanna. In precedenza, ha lavorato come ricercatore presso l’Università degli Studi di Firenze. Nel 2015 ha co-fondato D-Heart, una startup che ha realizzato un dispositivo in grado di registrare autonomamente l’ECG dal paziente e trasmetterlo con il proprio smartphone. È autore e coautore di quasi 100 articoli scientifici incentrati su temi legati alla CMI (gestione dell’arresto cardiaco improvviso, gravidanza nella CMI, dispositivi intelligenti nella pratica clinica, ecc.).