Il Defibrillatore impiantabile (ICD) è il dispositivo salva-vita più efficace in grado di prevenire la morte cardiaca improvvisa nei pazienti con Cardiomiopatia. La sua funzione consiste nell’analizzare continuamente il ritmo del cuore, riconoscere automaticamente eventuali aritmie cardiache rapide (di solito Tachicardia o Fibrillazione ventricolare con frequenza superiore a 200 battiti al minuto), ed interromperle mediante una terapia elettrica (generalmente una scarica ad alta tensione).
E’ una scatola di piccole dimensioni con un generatore di impulsi elettrici e uno o più elettrocateteri.
Nei pazienti con Cardiomiopatia, l’ICD ha dimostrato di poter evitare la morte improvvisa in gran parte dei pazienti. Gli ICD moderni sono efficaci, sicuri e compatibili con uno stile di vita che comporta pochi accorgimenti e limitazioni e la possibilità di eseguire una Risonanza magnetica.
La quasi totalità di questi dispositivi è dotata di un sistema che permette la trasmissione a distanza di informazioni sul ritmo del cuore e sull’integrità del sistema. Questa funzione, comunemente nota come “home monitoring”, consente un più stretto contatto tra medico e paziente.
ICD trans-venoso (TV ICD) E’ l’ICD tradizionale che viene impiantato introducendo gli elettrocateteri nel cuore attraverso una vena del torace e posizionando il generatore sottocute, sotto la clavicola sinistra. L’ intervento chirurgico viene eseguito in anestesia locale e blanda sedazione con breve ricovero ospedaliero; non richiede né l’apertura del torace, né un accesso diretto al cuore.
Questo ICD ha anche una funzione di pacemaker, cioè può stimolare il cuore, se necessario, per impedire che la frequenza cardiaca sia troppo bassa. La frequenza di stimolazione va stabilita in base al tipo di Cardiomiopatia (ad esempio, più alta in caso di Cardiomiopatia Restrittiva).
Tuttavia, la terapia con l’ICD non è priva di rischi: le complicanze possono verificarsi durante l’impianto o come esito della lunga permanenza degli elettrocateteri all’interno del cuore, con infezioni e fratture dell’elettrocatetere. I pazienti più giovani, pur beneficiando maggiormente dell’ICD, sono più esposti a complicanze a lungo termine, per la loro lunga aspettativa di vita e del maggiore stress meccanico cui sottopongono l’ICD con il loro stile di vita attivo. Queste potenziali complicanze, non trascurabili, più frequenti nei soggetti con diabete, insufficienza renale o immunodepressi, vanno sempre considerate quando si valuta l’impianto di un ICD. Vi è infatti una crescente consapevolezza che dispositivi complessi, soprattutto quando dotati di più elettrocateteri che risiedono all’interno del cuore per decenni, possono comportare complicanze senza necessariamente aggiungere significativi benefici clinici.
ICD sottocutaneo (S ICD) E’ un dispositivo relativamente nuovo, alternativo al tradizionale TV ICD, che viene impiantato posizionando il catetere di defibrillazione sottocute, parallelamente allo sterno, e il generatore in una “tasca” profonda sul fianco sinistro, vicino all’ascella. Mantiene le funzioni del tradizionale ICD, senza però la funzione pacemaker. L’impianto di S ICD minimizza i rischi operatori e le complicanze a lungo termine del TV ICD, legate al posizionamento degli elettrocateteri all’interno delle vene e del cuore ed alle loro eventuali infezioni. La sua efficacia nella prevenzione della morte improvvisa nei pazienti con Cardiomiopatia è già stata dimostrata. Tuttavia la possibilità di impiantarlo dipende dalle caratteristiche del paziente, per cui è necessario fare un’accurata valutazione preventiva.